Ciao Eliana, raccontaci la tua formazione.
– Ho cominciato da autodidatta disegnando storie che volevo mandare a Topolino, senza che ci fosse Topolino dentro. Poi per capire meglio come vanno le cose ho deciso di iscrivermi al corso di fumetto e illustrazione all’accademia di belle arti di Bologna.
Cosa dovrebbe leggere chi vuole avvicinarsi per la prima volta al tuo lavoro?
– Consiglierei di aspettare l’ultimo lavoro che sto terminando, altrimenti una delle mie ultime opere autoprodotte è “anche i pupazzi piangono”: parla di quando chiedevo scusa alle cose.
Su cosa stai lavorando ora?
– Un libro a fumetti che ho scritto un anno fa ma che avevo in mente da molto più tempo. Ho quasi finito di disegnarlo e uscirà a settembre. È pieno di macchine, incidenti, giostre e prodotti del supermercato.
Puoi dare un consiglio a chi vuole iniziare a fare il fumettista?
– Comprati una sedia comoda.
Regalaci un pensiero sostenibile.
-Non comprate i prodotti del supermercato.
Il tuo lavoro è sostenibile?
– In parte, perché non ci vado in macchina, ma sarebbe il momento giusto per fare un passo successivo: disegnare con le foglie che cadono dagli alberi.
Cosa pensi della parola sostenibilità?
– Penso che molto spesso sia una bugia, ma in realtà rimane l’unica strada possibile per la salvezza.
Cosa non manca mai nella tua valigia a parte fogli e matite?
– MAGLIETTE, creackers e spazio vuoto per le cose che spero di poter comprare in viaggio ma che poi non compro (quindi: spazio vuoto).
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